Protesi al seno e sicurezza: l'importanza del controllo ecografico

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Protesi al seno e sicurezza: l’importanza del controllo ecografico
Dopo lo scandalo delle protesi P.I.P. dilagano paure e dubbi tra le donne che sono ricorse alla chirurgia per l’aumento del seno. Abbiamo fatto chiarezza con il Prof. Francesco Pignataro
Il professore, responsabile del servizio di senologia dei centri diagnostici Artemisia in Roma, ha così risposto alle nostre domande.
Professore ritiene che sia pericoloso impiantare delle protesi al seno? Assolutamente no! È fondamentale che vengano utilizzate delle protesi di qualità per evitare i rischi rappresentati, ad esempio, dalla precoce rottura delle stesse, così come si è verificato nelle protesi anche dette P.I.P. dal nome della azienda che le ha prodotte.
A chi avesse impiantato delle protesi modello PIP cosa consiglia? È necessario che esegua un controllo primariamente ecografico del senoed ove vi fossero dubbi anche una risonanza magnetica in modo da poter escludere una eventuale rottura. È stato dimostrato, infatti, che il silicone utilizzato in molte di queste protesi, non essendo di qualità conforme, per fenomeni di trasudazione, rende molto meno resistente la “capsula” che lo contiene, determinando una rottura precoce. Consiglierei, comunque, prudenzialmente di consultare il proprio chirurgo curante per valutare la necessità di sostituire le protesi con altre di maggiore qualità.
Quali sono i rischi in caso di rottura delle protesi? La rottura, in particolare delle protesi che contengono sostanze siliconiche, determina una reazione infiammatoria del tessuto circostante, con formazione di aderenze e cicatrici interne. Tale evenienza deve essere appurata in modo univoco mediante esami diagnostici quali, in prima istanza, l’ecografia ed ove non dirimente anche una risonanza magnetica. Se necessario,  in base ai risultati dell’ecografia, prevedere una soluzione chirurgica per la rimozione delle protesi e “pulizia” dell’area interessata dalla fuoriuscita di materiale.
Ci sono altri rischi legati semplicemente all’avere impiantato delle protesi? Sono rischi “generici” di infiammazione della superficie di contatto tra la protesi e la ghiandola mammaria che possono, talvolta, rilevarsi molto fastidiose per le pazienti, sino a determinare delle capsuliti diffuse (infiammazione con versamento liquido). Tali evenienze sono, comunque, non frequentissime.
Essere portatrici di protesi mammarie impedisce di eseguire una corretta prevenzione del tumoremammario? Assolutamente no! Sia l’ecografia che la Rx mammografia possono essere eseguite in chi è portatrice di protesi mammarie e la resa diagnostica, in particolare, dell’ecografia non è compromessa.
È possibile allattare avendo effettuato una mastoplastica additiva? Sì, certamente, non rappresenta una controindicazione.
La presenza delle protesi predispone a una maggiore frequenza di patologia tumorale mammaria? Non vi sono evidenze che la presenza di protesi possa determinare un incremento della percentuale dei tumori al seno.

Prof.Francesco Pignataro

Prof.Francesco Pignataro

Prof.Francesco Pignataro, MD, PhD, IM

Dal 1999 è Responsabile del servizio di Ecografia Internistica, Pediatrica ed Interventistica del Gruppo Artemisia Lab di Roma. Dal 2005 dirige lo staff di ecografia internistica, pediatrica ed interventistica del Gruppo Artemisia Lab in Roma.
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