Orari di apertura : Dal lunedì alla domenica - dalle 7.00 alle 22.00
L’uroginecologia è una branca che si trova a metà strada tra la ginecologia e l’urologia. La visita uroginecologica si occupa delle condizioni patologiche dal basso tratto urinario femminile, cistiti, dolore pelvico cronico, prolassi urogenitali, incontinenza urinaria.
L’esperto in uroginecologia può essere urologo o ginecologo e quindi più orientato su uno o l’altro apparato. E’ comunque un esperto nella diagnosi e soluzione delle condizioni patologiche che affliggono il basso tratto urinario.
La visita uroginecologica è una visita medica simile alla visita ginecologica. Verranno valutati i genitali esterni, la presenza o meno di prolassi e la tonicità del pavimento pelvico.
A supporto della visita possono essere richiesti esami più approfonditi come:
L’ecografia perineale dinamica o ecografia translabiale è un particolare tipo di ecografia non invasiva. Ha lo scopo di valutare e quantificare il grado di prolasso degli organi pelvici, studiare le patologie uretrali e valutare le modificazioni anatomiche che si verificano a livello vaginale in corso di sforzo o al cambio posizione.
Tale esame, poco conosciuto, è in grado dunque in maniera poco invasiva e più economica rispetto ad una RMN, di fornire importanti informazioni cliniche sia in previsione di un intervento chirurgico correttivo del prolasso sia nel follow up postoperatorio.
L’uroginecologo solitamente collabora con un equipe di ostetriche e fisioterapisti in grado di seguire la paziente in un percorso di riabilitazione dei muscoli del pavimento pelvico che ha l’obiettivo di ripristinare il corretto supporto muscolare, prevenire o evitare il peggioramento del prolasso e trattare condizioni quali l’incontinenza urinaria da urgenza e da sforzo.
Il personale dedicato farà insieme al paziente un percorso di fisiokinesiterapia, elettrostimolazione e biofeedback atto ad apportare concreti benefici clinici.
La corretta sinergia di questa equipe può portare a benefici tali da procrastinare quanto più possibile eventuali soluzioni chirurgiche.
Ad oggi sono inoltre disponibili numerosi trattamenti laser o mininvasivi che possono avere un ruolo decisivo nel trattamento di alcune patologie uroginecologiche come l’atrofia, la secchezza e l’incontinenza urinaria.
In casi specifici è possibile eseguire instillazioni endovescicali di acido ialuronico e condroitinsolfato per ridurre il rischio di cistiti recidivanti o ridurre i dolori vescicali cronici.
Visita Uroginecologica
Esame Urodinamico
Uroflussimetria
Infiltrazioni intravescicali
Consulenza chirurgica per interventi ginecologici e uroginecologici
Tempistiche
Visita Uroginecologica 25 min
Visita Uroginecologica + Uroflussimetria 35 min
Uroflussimetria 20 min
Esame Urodinamico completo 45 min
Visita Uroginecologica + Esame Urodinamico Completo 45 min
Instillazioni endovescicali 15 min
Il Centro Artemisia Lab Lancisi ti aiuterà a risolvere i problemi di incontinenza urinaria, prolasso urogenitale, cistiti ricorrenti e dolore pelvico cronico.
Attualmente in Italia vivono oltre 5 milioni di donne incontinenti e le pazienti affette da prolasso e dolore pelvico sono in aumento.
Non sottovalutare i primi sintomi!
Questi problemi, se non curati in tempo, possono sfociare in patologie più severe.
Contattaci e ritrova subito la tua serenità quotidiana.
TI RICONOSCI IN QUESTE FRASI ?
«Spesso avverto lo stimolo a urinare con estrema urgenza. Così, all’improvviso.
Non posso aspettare oltre».
«Nel sonno ho piccole perdite di urina o devo alzarmi continuamente per andare al bagno».
«Quando faccio la pipì non non mi sento mai svuotata: ho delle perdite di urina dopo la minzione».
«Sento la vescica tesa e pesante come un sasso».
«Ho avuto due bambini e dopo il parto è iniziata una incontinenza urinaria che mi imbarazza molto. Anche in gravidanza notavo delle perdite di urina».
«Quando rido mi succede di PERDERE urina».
«Con la menopausa la mia vescica è diventata INCONTROLLABILE».
INCONTINENZA URINARIA
E’ un disturbo spesso vissuto in silenzio e che è più diffuso di quello che si pensi. In italia ci sono circa 5 milioni di donne incontinenti.
L’incontinenza urinaria femminile riguarda diverse donne. Non è una patologia della terza età: anche donne giovani possono soffrono di questo problema.
Considerato “minimo” rispetto a patologie più gravi, è però invalidante per la persona che ne è colpita, perché condiziona parecchi aspetti della vita quotidiana.
Per molte i disturbi urinari sono spesso più imbarazzanti di quelli sessuali, tanto che la maggior parte, per pudore, si trattiene dal parlarne e chiedere aiuto.
Silenzio e vergogna: le donne vivono l’incontinenza urinaria con grande disagio e per questo si sentono menomate e già vecchie.
L’incontinenza urinaria ha diverse cause e può essere di vari tipi:
La maggior parte delle donne non affronta il problema perchè non è consapevole che esistono terapie anche non invasive che permettono di risolvere questo problema evitando le possibili infezione dovute al fai da te e all’utilizzo di pannolini e assorbenti.
PROLASSO UROGENITALE
Il prolasso è la discesa di un organo o di una sua parte dalla sua collocazione naturale all’interno della pelvi.
Colpisce prevalentemente donne dopo la menopausa, solitamente donne che hanno avuto più parti. Si stima che circa 3 milioni di donne in italia siano affette da difetti del pavimento pelvico.
L’origine della discesa degli organi pelvici va ricercata soprattutto in un danno delle strutture di sostegno di tali organi, queste stesse strutture muscolari e tendinee sono in parte responsabile del meccanismo della minzione, il prolasso degli organi pelvici è quindi strettamente correlato all’incontinenza o stasi urinaria.
Questo disturbo colpisce maggiormente il sesso femminile in particolare le donne che hanno avuto molti parti, ma si riscontra anche nelle donne che non hanno mai partorito o addirittura nelle donne vergini.
I sintomi sono variabili secondo l’organo o gli organi prolassati e aumentano in posizione eretta o durante gli sforzi addominali (tosse, sollevamento di pesi, ecc).
Se la parete vaginale prolassata è quella anteriore, si verifica il cistocele mentre quando il prolasso vaginale interessa la parete posteriore si avrà il rettocele. Se il prolasso riguarda l’utero si parlerà di Isterocele.
Terapia
Il trattamento dipende dalla gravità del prolasso, dall’età e da eventuali sintomi o condizioni correlate. I casi lievi, ovvero quelli con sintomi poco evidenti in genere richiedono terapie conservative:
Se si dispone di notevole disagio, il prolasso però può richiedere un intervento chirurgico.
L’esame urodinamico é un’indagine che studia la funzionalità del basso tratto urinario, cioè vescica ed uretra, sia nella fase di riempimento che di svuotamento, in maniera completa e approfondita. La necessità di cateterizzazione e di introduzione di una sonda nel retto fa definire l’esame urodinamico completo come “invasivo”, ma in realtà si tratta di un esame nel suo complesso ben tollerato, che può essere eseguito in regime ambulatoriale.
L’esame urodinamico é indicato nei casi di incontinenza urinaria, di alterazioni della frequenza minzionale (urgenza, vescica iperattiva), quando si sospetta una riduzione della capacità vescicale e nei casi di cosiddetta “vescica neurologica”, in cui vi è un’alterazione della funzione vescicale dovuta a malattie del sistema nervoso.
L’esame urodinamico serve per studiare anche i disturbi di svuotamento della vescica (in particolare, per distinguere un deficit di contrattilità vescicale da un’ostruzione meccanica allo svuotamento), nella ritenzione urinaria e tutte le volte in cui si sospetta un’alterazione dello svuotamento vescicale.
Si divide in diverse fasi diagnostiche:
Uroflussimetria
Cistomanometria
Profilo pressorio uretrale
In alcuni casi può essere anche utile eseguire uno studio pressione flusso
Ai fini dell’esecuzione dell’esame:
RIABILITAZIONE DEL PAVIMENTO PELVICO
La ginnastica del pavimento pelvico, può aiutare le donne affette da incontinenza urinaria, prolasso urogenitale e dolore pelvico cronico. E’ il primo trattamento al quale tutte le donne affette devono sottoporsi prima di arrivare a terapie farmacologiche o chirurgiche.
E’ utile per prevenire i difetti del pavimento pelvico in tutte le donne che presentano fattori di rischio
Riduce la percentuale di interventi chirurgici per queste problematiche ma può essere utile anche dopo l’intervento come terapia di mantenimento.
La riabilitazione del pavimento pelvico mediante esercizi specifici, sonde vaginali ed elettrostimolazione permette di:
E’ una tecnica facile, indolore e non invasiva che si compone di:
DOLORE PELVICO CRONICO
Si tratta di un complesso sintomatologico caratterizzato principalmente da dolore cronico (circa 6 mesi) in sede pelvica e/o perineale, con possibili irradiazioni alla regione lombare, ai genitali esterni, agli inguini, alla regione sovrapubica, al sacro-coccige, alla radice delle cosce, più o meno accompagnati da sintomi minzionali, colonproctologici, sessuali.
La percentuale di donne affette da dolore pelvico cronico tra i 18 e i 70 anni: 3.8%-40%.
Costo delle assenze dal lavoro: 555 milioni
Costo strutture sanitarie: 2,8 billioni
SINTOMI
La presentazione clinica è variegata sia per l’intensità e la frequenza della sintomatologia, sia per quanto riguarda l’associazione con sintomi a carico dell’apparato urinario basso, genitale e digestivo distale. Il coinvolgimento, in varia misura, di tali apparati è molto frequente, anche se in forme meno tipiche o iniziali può mancare e deriva dal fatto che uretra, vagina e retto distale attraversano il muscolo elevatore dell’ano tramite tre iati contigui, e possono risentire di un ipertono di quest’ultimo. Molto spesso si associano sintomi da coinvolgimento dell’innervazione distrettuale, per la compressione tra i fasci muscolari ipertonici ed iperattivi del nervo pudendo (Neuropatia del Pudendo), o delle sue terminazioni nel vestibolo vulvare (Vulvodinia).
CISTITI RICORRENTI
Infezioni ricorrenti del basso tratto urinario che sono molto frequenti nelle donne (30-40%) ed impattano in maniera significativa sulla qualità di vita
TERAPIA E PROFILASSI
Tra le misure generali da adottare in caso di cistite sono importanti il riposo e la buona idratazione (più di 2 litri di acqua nelle 24 ore) per diluire la carica batterica presente in vescica.
La terapia medica deve tenere presente che i germi patogeni più frequentemente causa di cistiti sono presenti a livello vaginale ed hanno il loro serbatoio naturale nelle feci a livello del colon-retto. I farmaci migliori sono quindi quelli attivi anche a livello vaginale e intestinale senza quindi sviluppare resistenze batteriche al farmaco che sono causa della inefficacia terapeutica nelle recidive
Iniziare con semplici regole
Profilassi nelle donne con cistiti ricorrenti.
Nel nostro centro si esegue anche instillazione intravescicale di acido ialuronico e condroitin solfato dopo attenta valutazione delle nostre pazienti per proteggere il rivestimento vescicale da nuove infezioni.
CONSULENZA PER INTERVENTI CHIRURGICI UROGINECOLOGICI
Chirurgia dell’incontinenza urinaria da sforzo
Chirurgia vaginale e laparoscopica del prolasso urogenitale
Chirurgia mininvasiva dei difetti del pavimento pelvico
La Neuromodulazione Sacrale è un trattamento reversibile (che può essere interrotto in qualsiasi momento) che agisce sui nervi sacrali. I nervi sacrali sono quelli che esercitano una funzione sulla vescica e il retto, controllando la minzione e la defecazione. Le pazienti affette da vescica iperattiva e incontinenza da urgenza che non hanno risposto alle terapie di prima linea (riabilitazione, farmaci) se vogliono provare a risolvere il problema e migliorare la propria qualità di vita, questa terapia è la migliore che si possa offrire.
Dopo aver selezionato la paziente, il trattamento si compone di due fasi:
L’efficacia della neuromodulazione sacrale delle pazienti che non rispondono ai farmaci è di circa 80-90%.
I rischi della procedura sono praticamente nulli.
Chiedi una visita specialistica presso il nostro centro per effettuare il test di prova prima del ricovero ed avere tutte le informazioni necessarie su tale procedura.
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