Obesità in età evolutiva

L’obesità può essere definita come un aumento patologico della massa adiposa, tale da aumentare la morbilità e da ridurre le speranze di vita dell’individuo.
La definizione di sovrappeso/obesità nel bambino è più complessa rispetto all’adulto, il cui peso ideale è calcolato in base al BMI (Body Mass Index o Indice di Massa Corporea = peso in Kg diviso l’altezza in metri, al quadrato).
In attesa di trovare dei parametri di riferimento più adeguati, il BMI è stato proposto anche per i più piccoli. Pertanto si definisce obeso un bambino il cui peso supera del 20% quello ideale; in soprappeso se supera del 10-20%, oppure quando il suo BMI è maggiore del previsto.
Riguardo l’età evolutiva, si possono considerare due grandi gruppi:
  1. 1.l’obesità essenziale o primaria o semplice
  2. 2.l’obesità secondaria.
 Quest’ultima può essere originata:
a) da cause endocrine:
  • sindrome di Cushing
  • ipotiroidismo
  • panipopituitarismo o deficit selettivo del GH
  • ipotalamica
  • pseudoipoparatirioidismo
  • sindrome di Mauriac,
b) da cause genetiche:
  • autosomica recessiva: sindrome di Alström-Hallgren, sindrome di Biemond, sindrome di Carpenter, sindrome di Cohen, sindrome di Laurence-Moon-Barden-Biedl, sindrome di Von Gierke
  • X-linked: sindrome di Albright tipo I, sindrome di Börjeson-Forssman-Lehmann
  • anomalia cromosomica: sindrome di Prader-Labhart-Willi, sindrome di Down, sindrome di Klinefelter
  • origine incerta: iperostosi frontale interna o sindrome di Stewart-Morel-Morgagni.
Le forme secondarie sono piuttosto rare, mentre l’obesità essenziale, la più frequente, è una patologia ad eziologia multifattoriale, sostenuta essenzialmente dall’incapacità dell’organismo di regolare con proprietà il rapporto tra introduzione e dispendio energetico (energia immagazzinata e energia spesa), ma nel cui determinarsi si esprimono, con vario carico, fattori genetici, fisiologici, endocrini, nutritivi, psicologici e culturali.
L’OBIETTIVO: raggiungere e mantenere un calo ponderale < del 10-20% al peso iniziale.
PROCEDURE-DIAGNOSTICA E TERAPEUTICA- dinanzi ad un bambino/adolescente affetto da obesità è necessario effettuare:
  • anamnesi familiare (obesità, diabete mellito di tipo secondo, ipertensione arteriosa, distiroidismo, patologie cardiovascolari )
  • anamnesi patologica (in particolare indagare l’epoca di insorgenza dell’obesità)
  • esame obiettivo per orientare gli accertamenti verso:
– obesità essenziale semplice
– obesità essenziale con complicanze associate (ipertensione arteriosa, dispnea, acanthosis…)
– obesità secondaria
  • esami ematochimici e strumentali (per il miglior inquadramento del singolo caso)
– funzionalità epatica (AST, ALT; gammaGT)
– colesterolo totale, HDL, trigliceridi
– funzionalità tiroidea (FT4, TSH)
– glicemia ed emoglobina glicosilata
– test da carico orale con glucosio (1,75 g/kg massimo 75 g)
– ecografia addome con studio della regione epatica
– determinazione strumentale massa grassa/magra e quant’altro di indicato dall’EMB per patologie
e rischi correlati
  • nel sospetto di obesità associata ad endocrinopatie, si possono studiare:
– funzionalità surrenalica (con ACTH test, ritmo cortisolo/ACTH e cortisoluria delle 24 ore, per la s.
di Cushing)
– funzionalità tiroidea (ipotiroidismo)
– profilo glicemico ed insulinemico, eventuale test del digiuno (risposta della glicemia e dell’
insulina al digiuno nei casi di iperinsulinismo)
– testosterone, gonadotropine ipofisarie (LH = ormone luteinizzante, FSH = ormone
follicolostimolante),
– test con stimoli specifici per l’ormone della crescita (sospetto deficit di GH = growth hormone)
– ecografia pelvica (policistosi ovarica)
– REM, TAC (processi espansivi)
  • nel sospetto di obesità legato a sindromi genetiche :
– cariogramma: numero e morfologia dei cromosomi
– FISH (fluorescent in situ hybridization)
– test di metilazione
– leptina
TRATTAMENTO
l’impostazione di un mirato piano terapeutico implica l’analisi di numerosi fattori scatenanti, la rimozione di quelli suffraganti, quali:
– età
– fabbisogno calorico per l’età
– qualità degli alimenti
– spesa energetica
– attività fisica
– fattori patologici
– fattori psicologici
– fattori ambientale
– contesto socio-economico
Il trattamento dell’obesità essenziale in età evolutiva deve tendere ad incidere positivamente ed in modo persistente su alimentazione, comportamento ed attività fisica del bambino e quindi i programmi terapeutici non possono prescindere dal prevedere un intervento a ciascuno dei tre livelli .
Per quanto riguarda la terapia dietetica dell’obesità essenziale i suoi scopi possono essere sintetizzati nei seguenti punti:
  1. 1.riduzione del sovrappeso e raggiungimento di un nuovo equilibrio fra spesa energetica ed intake calorico (mediante il potenziamento dell’attività fisica e la modificazione persistente di stile di vita ed abitudini nutrizionali) ;
  2. 2.mantenimento della massa magra e quindi in particolare della massa muscolare che rappresenta il compartimento corporeo metabolicamente attivo, in grado di incidere positivamente sul metabolismo basale e, di conseguenza, sulla spesa energetica totale ;
  3. 3.riduzione della massa grassa;
  4. 4.mantenimento di ritmi di accrescimento adeguati;
  5. 5.raggiungimento di un corretto rapporto fra peso e statura;
  6. 6.corretta nutrizione con ripartizione adeguata in nutrienti e scelta di alimenti capaci di indurre elevato senso di sazietà;
  7. 7.mantenimento dell’equilibrio staturo-ponderale raggiunto;
  8. 8.prevenzione delle complicanze dell’obesità
L’obiettivo dell’intervento sull’obesità infantile, è la regolazione del peso corporeo e della massa grassa mediante un intervento adeguato dal punto di vista sia antropometrico che psicologico.
Per ottenere un corretto e duraturo rapporto tra peso e statura, il programma terapeutico deve riuscire a modificare in modo radicale le abitudini nutrizionali e di vita del bambino e della sua famiglia con una vera e propria azione educativa.
Il coinvolgimento e la collaborazione di tutta la famiglia, infatti, sono presupposti fondamentali per il successo della terapia impostata.
I dati riportati in letteratura dimostrano inoltre che, per ottenere risultati a lungo termine, è necessario un intervento qualificato, impegnativo e costante.
FOLLOW-UP
Il monitoraggio clinico nel tempo è indispensabile per valutare l’adeguatezza dell’approccio terapeutico prescelto e per guidare eventuali modificazioni
  • visita mensile (per il periodo programmato)
  • controllo clinico e valutazione periodica delle attività giornaliere/sportive e degli interventi psico-dieto-educazionali (soggetto/genitori) in rapporto alle modifiche pondo/staturali e degli sviluppi verificati: metabolismo basale a riposo (per es. tramite calorimetria indiretta), plicometria, misura delle circonferenze, indagini emato-chimiche…

Prof. Giuseppe Titti

Coordinamento: Via Velletri 10 Roma

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